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Bonus stufa a pellet 2020: importanti novità

Bonus stufa a pellet 2020: come approfittare della detrazione fiscale. Le differenti opportunità: Bonus ristrutturazione, ecobonus, sconto immediato in fattura. Aliquote in vigore. Importi massimi di spesa. Modalità di pagamento, documenti necessari e loro conservazione. FAQ.

La stufa a pellet è un’opportunità moderna e tecnologicamente avanzata per riscaldare l’appartamento od una stanza dalle enormi dimensioni ed il suo acquisto può permettervi di godere di un’importante detrazione fiscale oppure di uno sconto immediato in fattura.

Acquistare una stufa a pellet consente infatti al contribuente italiano di beneficiare, come confermato dalla recente manovra di Bilancio ed estesa anche all’anno solare 2020, alternativamente, di una delle tre agevolazioni:

  • bonus ristrutturazione 50%
  • ecobonus 65%
  • sconto in fattura immediato del 65%

Vediamo nel dettaglio come funzionano precisamente. E’ importante sottolineare che le agevolazioni si riferiscono ad acquisti e/o interventi effettuati nell’anno solare 2020, cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre compresi.

Anche per l’anno solare 2020 il contribuente italiano ha diritto a godere del bonus ristrutturazioni 50% qualora effettui opere e lavori per rinnovare l’abitazione. 

Più precisamente, la detrazione è concessa quando si tratta di:

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).

Importo

La norma in vigore dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 ammette di beneficiare delle spese sostenute per la ristrutturazione con detrazione  fiscale del 50% fino ad un importo massimo di € 96.000 di spesa.

L’acquisto di una stufa a pellet, effettuato nel periodo in cui si effettuano i lavori di rinnovamento, dopo aver ricevuto il benestare dagli uffici comunali per l’avvio delle opere, rientra nella casistica.

Per chiarire le idee, nel caso si spenda il tetto massimo di €96.000 per l’esecuzione di tutti i lavori, il contribuente avrebbe diritto a detrarre in totale €48.000 (il 50% di 96000).

Spese incluse

Le spese sostenute dal contribuente ed incluse nel bonus sono:

  • acquisto dei materiali
  • esecuzione dei lavori
  • altre prestazioni professionali richieste dal tipo d’intervento come perizie e sopralluoghi
  • relazione di conformità degli stessi alle leggi vigenti
  • imposta sul valore aggiunto, imposta di bollo e diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni, le denunce di inizio lavori
  • oneri di urbanizzazione.

Stufa a pellet detrazione 2020: ecobonus 65%

Se invece si provvede al solo acquisto della stufa a pellet, allo scopo di migliorare il riscaldamento dell’abitazione, scatta il diritto di godere dell’Ecobonus 65%, purchè vengano rispettati i seguenti parametri:

  • rendimento utile nominale minimo conforme alla classe 3 della norma europea EN 303-5, ovvero superiore all’85%
  • rispetto dei limiti di emissione stabiliti dal Decreto Legislativo 152/2006 oppure dalle delibere regionali
  • utilizzo di biomasse combustibili ammissibili
  • per le abitazioni che si trovano nelle zone climatiche C, D, E, F, le porte, le finestre e così via devono rispettare i limiti massimi di trasmittanza termica ai sensi del D.lgls. 192/2005
  • l’impianto di riscaldamento deve già essere presente

Importo

Nel caso dell’Ecobonus, l’importo massimo detraibile di spesa per ciascun immobile è pari a €30000 per l’anno solare 2020.

Bonus stufa a pellet 2020: come funziona

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione dall’Irpef ripartita in 10 quote annuali, con rate di identico importo.

La detrazione, per lavori effettuati e pagati nell’anno solare 2020, comincerà dunque a partire dalla dichiarazione dei redditi 2021, per 10 anni consecutivi.

Con un esempio possiamo chiarire meglio. Ammettiamo di aver speso €4000 per l’acquisto di una stufa a pellet nell’ambito della ristrutturazione dell’appartamento, pertanto rientrante nella detrazione con aliquota del 50%.

Ogni anno si potrà portare in detrazione €200 per 10 anni (€2000 è pari al 50% del totale speso, ovvero €4000).

Attenzione a considerare una cosa importante: nel caso in cui l’importo da detrarre sia maggiore dell’importo IRPEF da versare, il contribuente non potrà in alcun modo riportare l’eccedenza all’anno successivo o chiederne il rimborso.

Si ricorda che l’acquisto del pellet non dà diritto a godere ad alcuna detrazione.

Bonus stufa a pellet 2020: novità sconto in fattura

Novità introdotta dal Governo nell’estate 2019, anche per il 2020 i consumatori italiani hanno l’opportunità di beneficiare subito di uno sconto in fattura, al momento dell’acquisto, invece di aspettare il momento della dichiarazione dei redditi per inserire la quota parte dell’anno.

In questo modo, il contribuente che si trova in situazioni di scarsa liquidità, ma al contempo ha necessità di migliorare e rinnovare l’impianto di riscaldamento, può effettuare l’intervento.

Tuttavia, la concessione del credito è a discrezione del rivenditore della stufa a pellet, il quale non è obbligato dalla legge in vigore ad accettare in automatico la richiesta dell’acquirente.

In caso di richiesta accettata, il contribuente riceverà uno sconto in fattura del 65%, davvero un’ottima opportunità. Per tutti i chiarimenti necessari, Ecobonus: come funziona la cessione del credito.

Bonus stufa a pellet 2020: modalità di pagamento

Indipendentemente dalla detrazione a cui si ha diritto, la modalità di pagamento corretta richiede il rispetto delle seguenti condizioni:

  • chi non è titolare di reddito di impresa deve effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale, cosiddetto parlante;
  • chi è titolare di reddito di impresa è esonerato dall’obbligo di pagamento mediante bonifico parlante. Potrà utilizzare anche altra modalità di pagamento (vietati i contanti), purché fornisca altro tipo di documentazione idonea, come ricevuta del pagamento con bancomat o carta di credito.

In ogni caso, qualunque sia il metodo di pagamento, devono risultare chiare le seguenti informazioni:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
  • il numero e data della fattura (o fatture nel caso siano più di una)

Bonus stufa a pellet 2020: documentazione

Per aver diritto alla detrazione, occorre che l’installazione della stufa a pellet venga effettuata da un tecnico qualificato, il quale al termine dei lavori, rilascerà al contribuente il certificato indicante i requisti tecnici ed il relativo miglioramento termico dell’abitazione.

E’ obbligatorio conservare tutta la documentazione in caso di eventuali controlli per un tempo di 10 anni.

Nel caso in cui ci si dovesse accorgere di un errore nella compilazione del bonifico parlante, ecco come rimediare.

Stufa a pellet bonus 2020: FAQ

Per concludere, è importante chiarire alcuni dubbi riguardanti le agevolazioni fiscali:

  • la detrazione fiscale (Ecobonus o Bonus Ristrutturazione) è riconosciuta soltanto in caso di lavori effettuati su abitazioni ed edifici già esistenti, dunque già iscritti al catasto o per quali la pratica è già stata avviata. In questo caso sarà importante conservare le ricevute dei pagamenti delle imposte comunali ICI e IMU
  • immobili che siano in costruzione, non danno il diritto a richiedere l’agevolazione fiscale
  • l’Ecobonus non è cumulabile con il Bonus ristrutturazioni al 50%

 

via Pianetadesign.it

10 Marzo 2020
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